mercoledì 7 settembre 2011

MANOVRA BIS DI FERRAGOSTO:

LAVORATORI A RISCHIO LICENZIAMENTO

QUAL E’ Il PRINCIPALE PERICOLO NASCOSTO?

www.csaemiliaromagna.it

La manovra finanziaria di agosto contiene norme che ben poco hanno a che vedere con il riassetto dei conti e che hanno buone possibilità di essere confermate visto che a livello “psicologico” non vengono - purtroppo - immediatamente collegate dai lavoratori alla vera strategia del governo.

L’ART. 8 DELLA MANOVRA INSERISCE IL MODO DI SCAVALCARE L’ART. 18 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI (L. 300/70)* INSERENDO IN CONCRETO LA POSSIBILITA’ DI LICENZIARE SENZA GIUSTA CAUSA.

Viene infatti previsto che, tramite la creazione di commissioni ed accordi interni all’azienda o all’Ente pubblico, sia possibile NON applicare più l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori* (che vieta il “licenziamento intimato senza giusta causa o giustificato motivo) procedendo secondo percorsi alternativi. Non è nemmeno chiaro quali sono gli organismi che possono contrattare e firmare questi “percorsi alternativi”. Il rischio è quello che si creino “commissioni sindacali di comodo” le quali, subendo pressioni ed ingerenze, non potranno fornire le stesse garanzie dell’art. 18.

E’ IPOCRITA AFFERMARE CHE L’ART. 18 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI NON VIENE TOCCATO QUANDO SI CREA UNA NORMA CHE PERMETTE DI NON APPLICARLO!

LO STATUTO NON E’ UN “OPTIONAL”

Nessun Paese civile considera la propria Costituzione “facoltativa”.

Ben poco si potrebbe fare per salvaguardare i licenziamenti ingiusti i quali potrebbero facilmente avvenire per età, sesso, ingerenza politica, ricatti sessuali, interessi privati azzerando i meriti professionali è l’onestà individuale.

Il CSA – Coordinamento sindacale autonomo – chiede a tutti i lavoratori, iscritti o no a qualsiasi sindacato, indipendentemente dalle preferenze politiche, di mantenere alta l’attenzione su questo punto portando, ribadendo, ricordando in qualsiasi opportuna sede che il provvedimento va cambiato e che nessun singolo organismo contrattuale potrà offrire le stesse garanzie dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori.

NON TORNIAMO INDIETRO CANCELLANDO I DIRITTI CONQUISTATI

DICIAMO NO A NORME CHE POSSONO SCAVALCARE L’ART. 18.

Il CSA/RAL interpreta lE RICHIESTE dei propri iscritti e dei lavoratori tutti, riconfermando l'impegno a difendere lo Statuto dei lavoratori, saldo fondamento di civile convivenza.

*Nel 1969, il Ministro, Giacomo Brodolini istituì una Commissione nazionale con l'incarico di stendere una bozza dello Statuto dei diritti dei lavoratori. Tale commissione era composta da personaggi di notevole spessore e a capo Brodolini vi mise Gino Giugni, all'epoca solo un professore universitario, seppur già molto noto. Lo Statuto permise di far entrare la Costituzione italiana nelle fabbriche, nel periodo dell'autunno caldo e della nascita della lotta armata. Su quel periodo Giugni sostenne: «Fu un momento eccezionale, forse l'unico nella storia del diritto in Italia: era la prima volta che i giuristi non si limitavano a svolgere il loro ufficio di "segretari del Principe", da tecnici al servizio dell'istituzione, ma riuscivano ad operare come autentici specialisti della razionalizzazione sociale, elaborando una proposta politica del diritto». Giugni è anche stato l'inventore del trattamento di fine rapporto (TFR), riformando il sistema delle liquidazioni dei lavoratori italiani. Il 3 maggio 1983, mentre stava camminando a Roma, venne "gambizzato" da una donna. L'attentato fu rivendicato dalle Brigate Rosse.

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