mercoledì 18 maggio 2016

CONVENZIONE TRA UNIONE PEDEMONTANA PARMENSE E L'UNIONE APPENNINO PARMA EST SULLA POLIZIA MUNICIPALE: IL CSA LANCIA L'ALLARME.

All'indomani della comunicazione trasmessa dall'Unione Pedemontana Parmense che annuncia la prossima sottoscrizione di una non meglio definita Convenzione sulla Polizia municipale con l'Unione Montana Appennino Parma Est, il CSA ha iniziato a porsi alcuni seri e semplici interrogativi.
Interrogativi e problematiche che ci auguriamo vengano affrontate da tutte le OO.SS. a tutela degli Operatori del settore.
Innanzitutto ci si chiede perché una decisione su una funzione strategica come la Polizia municipale, con decorrenza prevista per il 1° luglio 2016, sia stata presa dalle "vecchie Amministrazioni" prima delle elezioni amministrative che riguarderanno ben 3 Comuni dell'Unione Pedemontana (Traversetolo, Sala Baganza e Felino) il 05 giugno prossimo.
Dopo di che, ci domandiamo perché, nonostante la grave carenza di organico presente in entrambe le strutture di Polizia municipale dell'Unione Montana e dell'Unione Pedemontana, sia singolarmente che complessivamente, si voglia estendere ulteriormente il territorio di competenza peggiorando la già precaria efficienza ed efficacia del servizio aumentandone i relativi costi.
Non può certo dirsi, infatti, che due zoppi "insieme" facciano un corridore!
La storia dell'incremento dell'efficienza e del risparmio di spesa del servizio per i cittadini per giustificare l'adozione di modelli di gestione associata sempre più vasti, infatti, non ci convince.
Se la stessa Legge regionale. E-R. n.° 24/2003 prevede degli "standard essenziali di servizio" relativi al rapporto tra popolazione residente e numero di Operatori sul territorio per determinare l'organico dei Corpi di Polizia locale, i motivi ci sono e sono diversi.
In primis, nell'ambito di una gestione associata sempre più vasta in termini di popolazione e di estensione territoriale è evidente che in mancanza di un numero adeguato di Operatori di Polizia municipale l'efficienza del servizio per il cittadino subirebbe ulteriori contraccolpi in termini di costo con grave dispersione di forze ed energie su distanze sempre maggiori.
In merito all'ulteriore costo delle figure apicali a capo del servizio, da oltre un anno e mezzo, il CSA ha denunciato, agli uffici preposti, non solo l'illegittimità del "Corpo" di Polizia municipale dell'Unione Montana per violazione degli standard essenziali di organico ma, altresì, la presenza di "due figure di responsabili" (anziché una) in violazione della normativa sul risparmio di spesa del personale in materia di convenzioni ed Unioni.
In terzo luogo, aderire ad una simile Convenzione con la grave carenza di organico in essere, significherebbe riversare un carico di lavoro e di richieste per Operatore oggettivamente insostenibile esponendo i lavoratori al rischio da stress lavoro correlato. 
Allora, se  tutte le Istituzioni coinvolte, ivi compresa la Regione Emilia Romagna, sembrano non preoccuparsi della violazione degli standard essenziali di servizio a garanzia e tutela di un servizio efficiente ed economico  per il cittadino, del benessere e della sicurezza degli Operatori di Polizia municipale, ci chiediamo a chi realmente giova questa scelta.
Da ultimo ci chiediamo se sarà sufficiente la firma della Convenzione per destinare i contributi regionali ad una simile struttura che, per la grave carenza di organico, non potrà che essere scarsamente operativa, diseconomica ed inadeguata a rispondere alle esigenze dei cittadini.
Troppo spesso, abbiamo assistito alla creazione ed al sostentamento, con fondi pubblici, di strutture associative territoriali in sotto organico e, quindi, inefficienti, nonchè alla moltiplicazione o all'aumento del costo delle figure apicali  in violazione dei principi di efficienza ed economicità dell'azione amministrativa.
Il tutto a spese del cittadino e sulla pelle dei lavoratori più deboli!

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