martedì 24 maggio 2011

DAL COMUNE DI IMOLA
LE AFFERMAZIONI DIVERSAMENTE VERE DELL’ASSESSORE AL PERSONALE
Non molti giorni fa questa sigla sindacale, attraverso un volantino, ha descritto nero su bianco una situazione ormai nota a tutti i dipendenti del Comune di Imola: il loro Assessore al Personale (?), Donatella Mungo, è sempre pronta a difendere solo e soltanto i dipendenti da più di 100.000 € all’anno.
La conferma (ce n’era bisogno?) è arrivata stamattina. E così dopo un’intervista in cui ha fatto i salti mortali per difendere i Dirigenti (affermando tra l’altro che il nostro ente ha 30 Posizioni Organizzative…) ed un’altra in cui ha attaccato i vigili (annunciando di voler ricorrere in Appello dopo la sconfitta in primo grado) ecco sulla stampa locale la sua terza (e sconcertante) intervista.
Intervista in cui, oltre ad anticipare ai giornalisti le decisioni assunte dal Comune prima di comunicarle ai diretti interessati e ai sindacati (addirittura neanche ancora convocati sull’argomento), delegittima le Posizioni Organizzative e tenta palesemente di metterle contro tutti gli altri dipendenti.
Lo fa a modo suo però, con affermazioni diversamente vere.
Afferma, l’Assessore al Personale, che alla proposta di riorganizzazione presentata dall’Ente per “fare una diversa pesatura, valutando quale è attualmente il peso dei rispettivi settori, lavorare per una riduzione dei numeri, se ci sono servizi che non necessitano più di precise responsabilità” c’è stata una levata di scudi, con conseguente diffida da parte delle P.O.
Falso!
A sindacati e R.S.U. non è stata prospettata alcuna riorganizzazione, nessuna variazione di attività o responsabilità: è solo stato semplicemente detto che la somma delle indennità delle Posizioni Organizzative doveva essere ridotta dai 199.000 € dello scorso anno a 130.000 €, o al massimo a 170.000 €.
Come? Due le proposte filtrate dai corridoi (e naturalmente non comunicate ufficialmente, alla faccia della lealtà e della trasparenza):
- riduzione di tutte le indennità di P.O. al minimo contrattuale (€ 5.164 annui);
- taglio di due P.O. e riduzione del 10% delle restanti indennità.
Il tutto naturalmente senza nessuna revisione di incarichi e responsabilità.
E infatti tutte le Posizioni Organizzative hanno diffidato l’Amministrazione dall’ipotizzare ed applicare una riduzione della retribuzione a fronte dello svolgimento di medesime ed immutate mansioni.
Quindi se le cose stessero veramente come afferma l’Assessore al Personale, perché questo passo indietro dell’Amministrazione???
Si chiede poi, l’Assessore al Personale, come reagiranno gli altri dipendenti “quando si accorgeranno che di produttività collettiva rimangono 40 o 50 euro al massimo”.
Falso!
A parità di indennità il costo delle P.O. quest’anno sarà inferiore a quello dello scorso anno. E’ quindi evidente che se la produttività 2010 media dei dipendenti sarà pari a 220 € circa (130.001 € divisi tra circa 590 dipendenti, Assessore al Personale e al Bilancio…) quella relativa al 2011 dovrà per forza essere leggermente superiore.
O forse l’Amministrazione ha già deciso di tagliare anche quest’anno il fondo di produttività dei dipendenti??? (come nel 2010 quando ha deliberatamente sottratto al fondo ben 172.589 €, senza che peraltro in quell’occasione l’Assessore Mungo si preoccupasse di cosa avrebbero pensato i dipendenti…)
In effetti oltre alle P.O. l’Amministrazione ha intenzione di tagliare anche particolari responsabilità, reperibilità, turno e disponibilità (ma questo l’Assessore non lo dice), e già nell’incontro del 16 maggio ha iniziato a mettere in discussione l’inserimento nel fondo di alcune somme previste dall’accordo di dicembre scorso.
Niente male, Assessore al Personale!
Niente male davvero per un’esponente di Rifondazione Comunista (?) che però nei fatti è terribilmente vicina alle idee di Brunetta (con qualche sfumatura, certo: lei i dipendenti li definisce “privilegiati” e non “fannulloni”…).
Il C.S.A. non può fare a meno di rilevare che Donatella Mungo è palesemente inadeguata al ruolo di Assessore al Personale (e infatti, a differenza dei suoi predecessori, non partecipa mai alle trattanti con i rappresentati dei lavoratori).
Un Ente, a nostro avviso, per funzionare bene e produrre buoni servizi ha bisogno che tutti i dipendenti siano uniti e lavorino in un clima sereno.

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